Si può affermare che SEUM nasce dall’esperienza del progetto Master iniziativa comunitaria Equal (2002 – 2005) svolto ad Arezzo con stage a Parigi e Barcellona. Il progetto prevedeva la formazione di tre gruppi di quindici allievi in un percorso di 960 ore di formazione tra le quali erano inseriti numerosi Cantieri scuola sia in Italia sia in Francia a Parigi e in Spagna a Barcellona. Inoltre ad Arezzo sono stati accolti numerosi gruppi provenienti dall’estero aderendo al principio di transnazionalità dell’iniziativa.
Non prescindendo dalla teoria, dalle visite tecniche e quelle culturali e dal laboratorio, soddisfatte le condizioni di conoscenze necessarie e capacità sufficienti SEUM è convinta che solo nel Cantiere, o in quello che una volta erano le Botteghe, si completi la formazione di chiunque voglia affrontare nella vita un mestiere.
Da ciò deriva il principio Imparare facendo, caposaldo del pensiero di SEUM.
Ai partecipanti alle iniziative di SEUM è richiesto di entrare in sintonia con l’oggetto delle loro cure, di spostarsi sui luoghi dove questi sono allestiti e interagire vivendo l’esperienza di lavoro diretto sulle opere sottoposte a intervento. La filosofia è ben rappresentata dal trinomio Arte Viaggio Mestiere.
Palazzo di Pellicceria è un edificio del centro storico di Arezzo, risalente al medioevo ma connotato fortemente nella sua redazione attuale dal gusto neo medievale tra otto e novecento, si sono tenuti numerosi corsi e allestito cantieri per tecnici, impresari e professionisti. L’edificio si presta bene poiché presenta tipologie costruttive diverse che abbracciano un periodo di alcuni secoli. Sono stati eseguiti saggi stratigrafici, rinforzo dell’orditura lignea dei solai, smontaggio e recupero degli antichi pavimenti, restauro delle facciate con ripristino del paramento murario.
Inoltre, consolidamento o sostituzione degli elementi lapidei, rifacimento di intonaci e tinteggi, restauro degli infissi e delle porte, realizzazione di impianti tecnici compatibili; sono stati i temi trattati in numerosi corsi che hanno visto alternarsi professionisti, impresari, operai nell’idea di SEUM che le conoscenze, competenze e capacità debbano essere condivise a monte e valle del processo che ha come oggetto il patrimonio collettivo.
Cortona è una cittadina fondata dagli etruschi adagiata sul declivio che volge verso la Valdichiana, la cinquecentesca Fortezza del Girifalco è posta in posizione strategica che guarda da Arezzo al lago Trasimeno e per estensione da Firenze a Roma da una parte e dall’altra le Marche e l’Umbria, in passato Stato della Chiesa. Luogo affascinante che nonostante interventi già eseguiti necessita ancora di grandi lavori di recupero e valorizzazione.
Qui è stato approntato un cantiere che ha provveduto al restauro della pavimentazione della piazza d’ingresso e delle murature perimetrali. Il rilievo dello stato di fatto, la pulitura, consolidamento, sostituzione e la necessità di discutere e condividere le scelte per proporre alternative applicabili in un contesto ruderale sono state oggetto del corso che ha poi prodotto il restauro di quelle parti e la proposta di un recupero complessivo dell’area.
Una prima esperienza, sviluppata con il comune di Nancy, ha consentito di confrontarsi con realtà difficili, giovani con problematiche di inserimento lavorativo e sociale, ai quali è stata impartita una formazione di base sulle tecniche della muratura, lavorazione della pietra, posa di pavimenti, decorazione e finiture parietali. Con i partner francesi è da anni attiva una collaborazione e lo scambio di esperienze. Ultimamente sono stati attivati dei cantieri per l’inserimento di categorie svantaggiate nel mondo del lavoro attraverso la formazione in settori del lavoro meno frequentate come quelli relativi al recupero e valorizzazione di beni storici e artistici.
In un cantiere alle porte di Parigi e uno ad Arezzo gruppi di giovani in inserimento hanno potuto essere partecipi ai lavori nel restauro delle facciate graffite della scuola Victor Hugo a Sevran e delle pitture murali e decorazioni nell’ex convento di S. Chiara ad Arezzo. Anche alcuni corsi di Tecniche di affresco sono stati inseriti in questo percorso che permette di aumentare le proprie competenze ed essere più competitivi nel mercato specifico.
Il cantiere scuola è stato quello che coronava il progetto Master Equal e ha rappresentato un dono alla città che aveva creduto e supportato l’iniziativa. Tre gruppi di quindici allievi frequentare ciscuno un percorso formativo di 960 ore tra Arezzo, Parigi e Barcellona e molte decine di stagisti francesi venire ad Arezzo per arricchire la propria formazione e avere uno scambio con gli allievi italiani. La Colossale statua, come venne definita all’epoca della sua collocazione in piazza Grande ad Arezzo, raffigura il granduca Ferdinando III di Asburgo Lorena ed è opera di Stefano Ricci realizzata in marmo statuario di Carrara a Firenze nel 1820. Spostata nell’attuale posizione nel 1932 non doveva aver subito grandi manutenzioni se appariva coperta da patine biologiche, sporco e concrezioni; alcuni danni e atti vandalici ne avevano compromesso ulteriormente l’aspetto.
Gli allievi hanno potuto sperimentare tutto il percorso di restauro di un’opera d’arte: rapporto con gli enti preposti alla tutela, allestimento del cantiere con il rispetto delle norme di sicurezza, ricerche di archivio che hanno prodotto anche alcune interessanti scoperte, coinvolgimento dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per le analisi scientifiche e infine restauro completo, coordinato da Restauratori di Beni culturali che ha coinvolto gli allievi e richiesto la loro partecipazione a ogni fase.
Dato il carattere particolare dell’intervento sono state applicate le più innovative tecniche e utilizzato strumenti e materiali di ultima generazione.
L’Italia è paese che nei secoli scorsi ha esportato maestranze verso il nord Europa, le Americhe e l’Oceania. Lo scalpellino tra questi era ormai ritenuto in patria l’ultimo dei mestieri insidiato dalle macchine, dal cemento e dall’asfalto e quindi da abbandonare. Eppure le strade dei centri storici delle città europee sono lastricate di pietra e la tecnica non si discosta molto da quella dei basolati romani, dalle opere dei maestri comacini o dalle dotte indicazioni rinascimentali ma oggi, vuoi per le regole negli appalti pubblici vuoi per una meccanizzazione dei processi produttivi, la capacità nella lavorazione della pietra è divenuta mero accessorio sottomesso a norme, capitolati e ribassi d’asta.
Il corso che SEUM ha contribuito a realizzare ha avuto inizio con l’illustrazione delle caratteristiche mineralogiche delle pietre da costruzione, con la visita alle cave e ai laboratori di taglio.
Quindi si è passati alle più fondamentali tecniche di posa e lavorazione delle superfici.
Gli allievi hanno potuto utilizzare sia utensili manuali sia macchine che facilitano lavorazioni e posa. In particolare si sono perfezionati sulle lavorazioni della superficie, realizzazione del nastrino, rallatura, subbiatura, bocciardatura e poi finiture a fiamma e sabbiate. Vere e proprie aree di applicazione pratica sono state allestite in laboratorio e all’esterno si è individuata una parte del selciato cittadino che è stato restaurato. Gli allievi hanno avuto anche la possibilità di proseguire l’apprendimento in cantieri al momento esistenti in città e in alcune azioni dimostrative con ottimi risultati.