“Molte persone scelgono le opzioni che richiedono il minimo sforzo, ovvero la minor resistenza. Se per una data scelta esiste un opzione di default (cioè l’opzione che prevale se si sceglie di non fare nulla) possiamo aspettarci che molte persone si ritrovino in quella opzione sia essa vantaggiosa o svantaggiosa”.
(Nudge: La spinta gentile / Richard H. Thaler e Cass R. Sunstein)*
Questa affermazione ci dice che in generale il disinteresse, oppure scegliere le opzioni che richiedono il minimo sforzo, tendenzialmente prevalgono sui comportamenti che richiedono di compiere delle azioni o di fare delle scelte. Pertanto per rendere le persone più attente e attive è necessaria una spinta o uno stimolo che possa far superare le opzioni di default. Partendo da questa premessa è stata proposta all’amministrazione comunale una campagna di pubblica utilità e di comunicazione sociale, volta a sensibilizzazione le persone sul tema dei comportamenti e delle buone pratiche. Così da poter vivere meglio in un ambiente urbano comune e condiviso e di conseguenza renderlo ancora più bello. La campagna è solo una delle tante possibili azioni per determinare corretti comportamenti o rispetto delle regole di convivenza, in questo caso si tratta di una “spinta gentile”, nel senso che non opera per divieti e sanzioni, ma cerca di colpire il cuore o la mente dei cittadini, appunto, con dei messaggi “gentili”.
Un sistema così complesso come l’immagine di una città, non può prescindere dall’apporto diretto dei cittadini e dalle motivazioni culturali e comportamentali che essi mettono in gioco. Senza la loro partecipazione, condivisione e presa di coscienza, ogni iniziativa è velletaria e di corto respiro.
Un post-it per non dimenticare
– “La città più bella” è sia il titolo della campagna che un invito rivolto a tutti i cittadini perché siano protagonisti nel rendere la città più bella.
– Il simbolo della campagna è il post it. Si tratta di un segno familiare e di facile interpretazione, rimanda all’idea del promemoria, qualcosa da non dimenticare di dover fare.
– In forma grafica sarà rappresentato da un “quadrato giallo con uno spigolo obliquo”. Il suo uso sarà molteplice sia istituzionale che pubblicitario. Nella forma più istituzionale conterrà il nome della campagna nella forma virale conterrà il claim.
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*Nel libro di Thaler e Sunstein con il termine “Nudge” si intende la possibilità di creare le condizioni, attraverso ambienti e stimolazioni, per fare in modo che le persone sappiano quale sia il comportamento giusto da agire, senza doverci pensare. Un esempio: se uso un piatto piccolo o un piatto grande per un buffet, è chiaro che spingo le persone a scegliere una quantità di cibo che è coerente con la grandezza del piatto. Se si opta per piatti piccoli, sicuramente le persone prenderanno meno cibo, rispetto a quando hanno piatti grandi. In questo modo, possiamo arginare il problema dello spreco alimentare. I teorici del nudging propongono persino di introdurre dispositivi che sollecitino buoni comportamenti: in alcuni alberghi esiste la chiave magnetica della porta che disattiva automaticamente la luce; in California un raccoglitore di vetro, che assegna dei punti come accade nei videogame, ha incoraggiato la raccolta differenziata.