La città è un soggetto complesso, è un ambiente grande e diverso, pieno di persone che interagiscono una con l’altra, vanno al lavoro, la visitano, oppure che semplicemente passano per strada. La città come una foresta, o come un giardino, se trascurata o lasciata al suo destino cresce in modo incontrollato, dispersivo perché tende naturalmente a soddisfare solo i bisogni immediati. Una città senza regole, controllo e manutenzione diventa quindi un soggetto che si sviluppa in modo disordinato e dispendioso in termini economici, sociali e ambientali e quindi in modo non sostenibile. Partendo da queste considerazioni il progetto/studio della scenografia urbana ha voluto rappresentare un nuovo modello sulla base di altri valori: la sostenibilità, l’accessibilità, la leggibilità, la cura e la manutenzione. La città deve essere aperta, facile, accessibile, per chi ci vive o per chi la vuol visitare. Aperta per gli affari, aperta per il vivere, aperta per l’esplorazione. Facile da raggiungere, facile da percorrere, facile da capire.
Nessun gruppo di persone deve rimanere fuori da ciò che la città offre: bambini, adulti, anziani, disabili, turisti e visitatori. Spesso le persone che usano i sistemi della città sono probabilmente molto diverse da quelle che le progettano, hanno delle motivazioni diverse e dei livelli diversi di familiarità con la città, i suoi luoghi, le sue funzioni. Per questo il modo più efficace per progettare i luoghi pubblici è quello di pensare come le persone comuni, il metodo migliore è quello di mettersi nelle loro scarpe, questo ci darà un idea fondamentale di quello che loro vedono e di quello di cui hanno bisogno. Questo è stato il metodo che abbiamo utilizzato.
In questo caso “imparare facendo” è diventato un percorso di metodo, che è stato poi condiviso con tutti i soggetti partecipanti: amministratori, tecnici comunali, categorie economiche e aziende incaricate di realizzare le opere.
Il progetto ha avuto come obiettivi:
– la sicurezza del traffico veicolare e dei pedoni;
– la riduzione dell’inquinamento luminoso;
– il risparmio energetico;
– il miglioramento della qualità della vita e delle condizioni di fruizione dei centri urbani e dei beni ambientali, monumentali ed architettonici;
– contribuire a eliminare i disturbi costituiti dai proiettori e fari collocati in prossimità delle vetrine dei negozi;
– l’ottimizzazione dei costi di esercizio e manutenzione;
– rendere leggibile e percorribile nelle ore serali e notturne la città, senza stravolgere i luoghi, con la consapevolezza che una architettura è legata al suo contesto ai suoi colori, alle luci, ma anche alla gerarchia dei luoghi con ombre e penombre.
La finalità quindi è quella di ritornare a vivere le piazze, le strade, i monumenti da sempre luogo d’incontro, di dialogo di crescita civile e culturale. Una luce che interpreti il presente rispettando ed esaltando il passato. Si è cercato di non inondare di luce le strade e i palazzi ma di modulare il chiaro e lo scuro, favorendo la percezione delle trame viarie e degli scorci in un gioco di volumi armonico.
Si è tenuto contemporaneamente conto dei parametri di efficienza tecnica, considerandoli come aspetti compositivi del progetto, scegliendo una illuminazione fatta di luci ma anche di ombre, che suggerisca e trasmetta emozioni. Per la scelta degli apparecchi è stata ricercata una consonanza dimensionale, morfologica e cromatica nel rispetto delle preesistenze. Anche i punti di installazione dei proiettori sono stati scelti in modo da farli risultare defilati dagli assi principali di osservazione e sono stati utilizzati gli edifici circostanti come supporto naturale in modo da evitare per quanto possibile i supporti su palo. La luce assume sempre di più un ruolo fondamentale nell’identità stessa del centro urbano e nella vita dei residenti contribuendo a creare atmosfera e comfort e a rendere viva la città. Una città con una buona illuminazione promuove se stessa. Creare una buona illuminazione è l’occasione per gettate le basi per una riqualificazione dell’offerta turistica di una città. Si realizza così un ampliamento della fruibilità dello spazio urbano, indice tra i tanti di una maggiore qualità della vita.
Nel contesto del progetto Scenografia Urbana l’intervento sulle lapidi ha interessato il recupero del design, del colore originario e lo studio di un lettering adeguato nel rispetto delle preesistenza storiche. Abbiamo suddiviso la città entro le mura storiche in due parti, la parte più antica a nord di via Garibaldi ove erano prevalenti le lapidi con riquadratura in bardiglio e la parte ottocentesca-novecentesca, a sud di via Garibaldi. Nella prima parte per le lapidi rifatte o integrate, è stata inserita la bordatura in bardiglio, mentre nella seconda le lapidi di cui è previsto il rifacimento non prevederanno la bordatura. Le verifiche sul campo e gli incontri con l’ufficio toponomastica hanno rafforzato il risultato delle analisi e indicato i tipi di interventi che poi sono stati realizzati:
– Su tutte le lapidi è stato realizzato un intervento di pulizia del marmo dalla crosta nera, risultato della polluzione.
– Le lapidi rotte irrecuperabili sono state sostituite
– Sono stati eliminati tutti gli artifizi che ne impedivano la vista.
– Sono state integrate tutte quelle lapidi che erano sprovviste di una bordatura in bardiglio.
– Sono state tutte inchiostrate (vecchie e nuove) con il colore rosso amaranto, ritrovato peraltro in alcune lapidi situate in via del Capitano Ardelli, in via del Saracino e in quelle in pietra di Piazza Grande.
– Si è proceduto allo studio e ai disegni di due nuovi lettering derivati dalle scritture sulle lapidi storicamente più antiche e dagli alfabeti più ricorrenti usati per le lapidi commemorative del secolo scorso, comprese quelle storicizzate nel cimitero monumentale.
– Gli alfabeti così generati sono stati digitalizzati e ingegnerizzati, per essere facilmente usati dalle frese meccaniche a controllo numerico, in uso nella lavorazione dei materiali lapidei.
Incoraggiare le persone a camminare
Camminare è una attività accessibile a tutti i gruppi sociali, età religioni e culture. Camminare fa bene alla salute ed è una forma libera di esercizio fisico. Percorrere a piedi la città è utile per le imprese e l’economia locale, poiché il centro storico in particolar modo è dedicato al commercio e allo svago per i cittadini e turisti. Camminare è utile per l’ambiente, è una forma di trasporto sostenibile, ha un impatto ambientale minimo, non provoca inquinamento atmosferico o incidenti. Più gente per strada, crea una comunità più sicura: più occhi significa meno rischi di furto e aggressione e quindi un ambiente più sicuro.
Fornire un servizio migliore
Informazioni coerenti lungo un percorso è il requisito principale per incoraggiare le persone ad andare a piedi:
– Trovare subito le informazioni quando se ne ha bisogno.
– Comprendere come le informazioni sono comunicate.
– Ottenere le informazioni desiderate in modo intuitivo e senza complicazioni.
Sviluppare le mappe mentali
Per incoraggiare i cittadini o i visitatori ad andare a piedi, occorre costruire un sistema che sviluppi quanto più possibile le mappe mentali di ognuno di noi, così da rendere più facile programmare il proprio itinerario e semplice ed accessibile il suo svolgimento. Sapere qual’è l’itineario migliore, quanto tempo occorre, quali sono le difficoltà, spingono più facilmente le persone e valutare l’opportunità di andare a piedi.
Un cambiamento culturale: a piedi in 5-10 minuti
L’affidabilità è un fattore chiave nella scelta di camminare. I tempi di percorrenza a piedi sono sempre affidabili, mentre l’autobus può subire ritardi e il traffico può impedire lo scorrimento della propria autovettura con la conseguente errata valutazione dei tempi di percorrenza. Abbiamo riportato nelle mappe le distanze percorribili in 5 minuti nelle peggiori condizioni di percorso, ebbene sovrapponendo le diverse aree (raggio 5 min di percorrenza) i tempi di attraversamento del centro sono di qualche decina di minuti, un dato rilevante che può incoraggiare le persone a camminare.
I pannelli informativi
Il sistema è stato configurato con dei pannelli informativi posti davanti ad edifici storici ed ai contesti architettonici di pregio con l’obiettivo di dare una informazione soddisfacente, ma senza interferire in modo rilevante con il contesto che si va a descrivere.
Da questo ne derivano alcuni principi che hanno determinato il tipo di sviluppo del progetto.
– Riduzione del numero complessivo dei pannelli eliminando ridondanze, sovrapposizioni e ripetizioni.
– Riduzione delle dimensioni dei pannelli in cui sono riportate le informazioni. Per fare questo è stato ridotto al minimo il manufatto raccontando o descrivendo solo quanto necessario per avere una prima informazione di base ed allo stesso tempo eliminando tutti quegli elementi che lo avrebbero reso ingombrante: basamenti, cornici, decorazioni, così che l’informazione possa coincidere il più possibile con il manufatto stesso.
– Sono state recuperate tutte le informazioni più significative dai pannelli presistenti e recuperato i busti relativi ai personaggi illustri della città già inseriti nei precedenti pannelli di “Arretium”.
Per quanto riguarda la forma del pannello e la rappresentazione dell’informazione abbiamo scelto uno stile semplice e “neutro” così da renderlo evidente rispetto alla facciata. Spesso si assiste a manufatti in stile e forme decorative ispirate ai luoghi storici dove vengono collocati, con la sensazione in alcuni casi che questi fossero stati li da sempre. Nel nostro progetto abbiamo voluto evitare l’effetto ambiguo di comunicare un manufatto similare allo stile della facciata, perché sarebbe potuto essere inteso come complemento della facciata stessa o contestualizzato addirittura con essa. Ma soprattutto perché gli edifici o i monumenti sono diversi per stile ed epoca storica, un pannello con una forte connotazione stilistica (spesso sono ispirati all’Art Deco o ad un ipotetico Medioevo) poteva essere adatto si ad un contesto, mentre ad un altro poteva essere assolutamente non idoneo. Trattandosi di un sistema, all’interno di una città variegata per stili ed epoche, la scelta di uno stile minimalista e semplice ci è sembrata la scelta più logica e giusta.
La principale causa degli incidenti è dovuta alla distrazione, cioè dalla spostamento dell’attenzione dalle regole di sicurezza ad altre tematiche ed è evidente che una segnaletica confusa distoglie l’attenzione richiesta da una guida sicura. Il grande numero di segnali necessari a regolare la circolazione in un’area metropolitana, inoltre, rende difficile un tempestivo intervento per porre rimedio ai danni arrecati alla segnaletica non solo dall’usura del tempo, ma anche da atti di vandalismo che si fanno sempre più diffusi. Una sorveglianza continua e tempestiva dello stato di una segnaletica così numerosa, peraltro, è praticamente impossibile ad opera delle forze di polizia municipale.
Ridurre il numero dei cartelli
Il progetto è stato mosso dalla volontà di ridurre il numero complessivo dei cartelli stradali e prevederne l’eliminazione completa in alcune circostanze. Pertanto dove è stato possibile, è stata sperimentata una segnaletica a terra meno invasiva, oppure in alcune zone è stata ridotta la segnaletica perché regolamentate da un sistema di accesso vietato o controllato.
Sviluppo del progetto
– Riduzione, compatibilmente con le norme stradali, dei cartelli ridondanti, ripetuti o inutili.
– Sostituzione dei cartelli deteriorati, imbrattati o sbiaditi
– Riduzione delle dimensione dei cartelli stradali alla sua forma più piccola prevista dalle norme vigenti (la velocità dei veicoli all’interno del centro storico è nettamente inferiore di quella fuori del perimetro urbano, quindi la percezione dei cartelli e delle indicazioni è sicuramente maggiore).
– Spostamento dei cartelli stradali che interferiscono con elementi architettonici di pregio o visuali prospettiche.
– Riprogettazione dei sostegni sia a muro che a terra e sostituzione con nuovi agganci più funzionali, meno invasivi ed esteticamente più validi.
Per chi volesse maggiori informazioni o fare approfondimenti, tutti i contenuti e le immagini relative alla scenografia urbana sono stati inseriti in un sito web specifico.